Se le rosee pennellate del rododendro che decora a giugno-luglio versanti interi non possono non incantare, cosa dire del profumo inebriante delle dafini e delle saxifraghe, delle nigritelle e dei gigli martagoni? Pe non parlare dell'emozione per la scoperta d'una rara scarpetta di venere o drosera carnivora di Piangembro, delle primule e pulsatille in mezzo a milioni di genzianelle del Pàdrio-Mortirolo, dello stupore per l'inaccessibilità delle stelle alpine di Corno dell'Agna.
Il patrimonio boschivo di Corteno Golgi, da decenni praticamente non intaccato, è ragguardevole. Risalendo dai fondovalli troviamo prima latifoglie quali betulla, rovere, nocciolo, castagno, ontano, frassino, ciliegio selvatico, sambuco, robinia, sorbo, faggio; poi foreste d'abeti rossi e bianchi, pini d'ogni specie e foggia, larici e ginepri che colonizzano quasi interamente le quote fino al limite della vegetazione arborea. Questo equilibrato complesso vegetazionale è arricchito da una variopinta fioritura di funghi e prelibati frutti del sottobosco.
Domina da est la Valdicorteno il maestoso gruppo dell'Adamello, mentre le decorative vette delle Alpi Orobie Orientali, disposte ad anfiteatro, si possono meglio ammirare dalle spettacolose balconate di Trivigno-Monte Pàdrio, all'inizio della catena che s'innalza poi nei Monti Seròttini, custodi d'importanti vestigia di fortificazioni risalenti alla Grande Guerra.
A far da vedetta al Pìcol, il più esteso lago naturale delle intere Alpi Orobie e fonte d'una pregiata e copiosa materia prima - l'acqua - c'è da qualche anno il provvidenziale bivacco "Davide", posto al passo del Torsoleto (2645 mslm), giusto a metà percorso del fantastico sentiero "4 luglio".
Il sentiero "4 luglio", una vera e propria "Alta Via" - pur accessibile a chiunque dotato di gambe e volontà di faticare - conduce al bivacco, creato agli inizi degli anni '90 in memoria di Davide Salvadori, giovane alpinista di Corteno perito tragicamente.
Meno di 4 ore! Tale è il tempo impiegato per coprire il tragitto Rifugio Campovecchio-Santicolo (35,1 km di sviluppo, con un dislivello pari a 2.700 m. attraverso la chiostra di vette che racchiude le Valli di Corteno) ormai da molti degli skyrunners - atleti "corridori del cielo" provenienti da ogni parte del mondo - che sul sentiero "4 luglio" si contendono nell'omonima "Skymarathon" ricchi premi e più ricca gloria.
Luoghi incontaminati, orizzonti dal bianco candido al blu-iride, grandi silenzi, misteriose tracce di fauna selvatica, magia dell'inverno: è questo il fascino di uno sport, lo scialpinismo, che discende dall'attività umana di spostamento e che coniuga mirabilmente l'incanto della natura alla fatica della montagna. Fatica utile alla purificazione di corpo e spirito, oltre che necessaria per mantenere un indispensabile livello della temperatura corporea in condizioni climatiche frizzanti.